Come sarà il lavoro quando saremo completamente fuori dall’emergenza COVID?
A questa domanda non c’è ancora una risposta univoca, ma tanti provano a fornire risposte.
Il Politecnico di Milano con una sua indagine ha registrato che lo smart working verrà utilizzato da più della metà delle aziende (54%), in maniera sostanzialmente permanente e anche la settimana lavorativa cambierà con una situazione “ibrida” caratterizzata da giorni di lavoro a distanza e altri in presenza, soprattutto per recuperare rapporti sociali e interazione fisica con il proprio gruppo di lavoro.
Altri aspetti interessanti sono tracciati dal rapporto McKinsey sul “futuro del lavoro in Europa”: il maggior ricorso allo smart working cambierà radicalmente i modelli di urbanizzazione e, allo stesso tempo, più della metà dei lavoratori dovrà affrontare transizioni professionali significative.
E’ evidente che la crisi ha inevitabilmente avviato un processo di “ridefinizione” di alcuni modelli che, soprattutto a livello professionale, sembravano fissi e inamovibili e, anche nel prossimo futuro, dobbiamo inevitabilmente aspettarci l’accelerazione di alcune transizioni.