ESG: la parola chiave della sostenibilita’
Trasparenza e sostenibilità sono tematiche che caratterizzano sempre più le aziende, anche quelle che sto recentemente seguendo per le attività di traduzioni e interpretariato. In questo contesto il ruolo centrale va attribuito certamente alla sigla ESG, il rating ambientale, sociale e di governance che, nel contesto dell’Unione Europea, sta subendo una radicale trasformazione.
Il 13 giugno 2023, la Commissione Europea ha avanzato una proposta riguardante la “trasparenza e integrità delle attività di rating ambientale, sociale e di governance (ESG)”, inserendosi nell’ambito più ampio della finanza sostenibile e allineandosi con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, il Green Deal Europeo e la Strategia in materia di finanza sostenibile. Questa iniziativa mira a stabilire regole comuni per i rating ESG al fine di incrementare la fiducia degli investitori e indirizzare i capitali verso investimenti sostenibili, affrontando le inefficienze di mercato e le lacune normative che frenano la crescita economica e l’obiettivo della sostenibilità.
La proposta della Commissione introduce un quadro regolamentare chiaro per i fornitori di rating ESG, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle informazioni fornite, aumentare la trasparenza delle metodologie utilizzate e prevenire i rischi di conflitto di interessi. I beneficiari dei rating ESG avranno accesso a un insieme di regole più definite, che facilitano l’identificazione di indici di riferimento conformi alle loro strategie di investimento, evitando il rischio di greenwashing.
La proposta implica che i fornitori di rating ESG debbano ottenere l’autorizzazione dall’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA) e sottostare a rigidi requisiti per evitare conflitti di interesse e garantire l’indipendenza nelle valutazioni.
Attualmente in fase di revisione da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio, questa proposta, una volta adottata, richiederà l’applicazione da parte degli Stati membri sei mesi dopo la sua entrata in vigore, segnando un passo significativo verso un futuro finanziario più sostenibile e trasparente.