A marzo ho letto alcuni articoli sulla Laurea Europea e ovviamente il tema mi ha incuriosito e mi ha inevitabilmente condotta a riflettere sull’importanza della conoscenza delle lingue. Ma cosa è successo veramente? Quali potrebbero essere le novità dei prossimi anni relativamente ai titoli di studio e ai percorsi di laurea?
La Commissione Europea ha proposto l’ambizioso progetto di creare un titolo di studio europeo, con l’intento di lanciare dal 2025 i “progetti di percorsi di laurea europei” nell’ambito di Erasmus+. L’obiettivo è stimolare gli Stati membri dell’Unione Europea a collaborare verso l’ottenimento di una laurea comune: questo nuovo tipo di titolo di studio, che comprende livelli Bachelor, Master e Dottorato, sarà riconosciuto automaticamente in tutta l’UE e assegnato congiuntamente da un gruppo di università europee. La Commissione sottolinea l’importanza dell’autonomia istituzionale e della libertà accademica delle università, assicurando che le proposte rispettino le competenze educative degli Stati membri.
Per agevolare questa transizione, sono previste due proposte di raccomandazioni del Consiglio: una volta a migliorare i processi di garanzia della qualità e il riconoscimento automatico delle qualifiche e l’altra per rendere le carriere accademiche più interessanti.
La Commissione mira a un approccio graduale, offrendo agli Stati membri due modalità di partecipazione: l’assegnazione di un'”etichetta europea” a programmi che incontrano i criteri europei o l’introduzione della laurea europea, un titolo congiuntamente rilasciato da più università di diversi paesi. Questo progetto non solo mira a potenziare la competitività europea, fornendo ai laureati competenze avanzate per le transizioni verde e digitale, ma aspira anche a rafforzare un’identità europea comune e un senso di appartenenza all’UE.
E allora ai futuri laureati, non posso che fare un mio auspicio in una antica e straordinaria lingua: “Ad astra per aspera”.