Oltre il fischietto: Il viaggio di un arbitro donna tra le nuvole del calcio
In questi ultimi mesi il mio lavoro di interprete ha “spiccato il volo” (per essere allineata con il tema di questa newsletter) nell’industria del calcio. Già ne ho parlato anche in altre newsletter, come l’esperienza con il presidente del Napoli De Laurentiis o le attività con la UEFA.
In questo numero aggiungo un tassello straordinario, rappresentato dalle ore che ho trascorso con Giulia Aurora Nicastro, giovane arbitro italiana: momenti che resteranno indelebili non sono nel portfolio professionale, ma anche nell’album dei ricordi.
Il calcio femminile sta guadagnando sempre più attenzione e rispetto. Nonostante la disparità di genere in termini di popolarità ed economia rispetto al calcio maschile, questo sport ha iniziato a sviluppare le sue star, squadre prestigiose e una credibilità legittima, che fino a poco tempo fa sembrava irraggiungibile. Sebbene il percorso verso la parità di genere sia ancora lungo, i progressi significativi fatti nei paesi europei sono significativi.
Il calcio femminile ha radici proprio nel Regno Unito, dove le prime squadre nacquero come attività ricreative per le lavoratrici. La più antica, la Dick Kerr’s Ladies Football Club, era composta dalle operaie della fabbrica Dick, Kerr & Co. In Italia, invece, il movimento del calcio femminile iniziò a Milano nel 1933, quando un gruppo di ragazze formò la prima squadra chiamata Gruppo Femminile Calcistico, che ottenne il permesso di giocare dalla FIGC, ma solo a porte chiuse e in casa. Il primo campionato nazionale si svolse nel 1968, mentre le calciatrici italiane vennero affiliate alla FIGC nei tornei dilettantistici solo nel 1986. Dopo oltre 30 anni un traguardo significativo è stato raggiunto di recente: dalla stagione 2022/2023, da quando le calciatrici della Serie A sono considerate professioniste.
Per quanto riguarda il movimento arbitrale femminile in Italia, di cui Giulia Nicastro fa parte, il numero di donne associate e di poco inferiore a 2.000 donne, pari al 6% del totale degli arbitri e, inoltre, dal 2021 nel Comitato Nazionale è presente un componente donna.
Questo binomio passione-calcio, con connotazione al femminile, è molto interessante e vi assicuro che l’ho riscontrato nel dialogare con Giulia Nicastro durante il nostro incontro a Wimbledon. Il mio compito è stato soprattutto quello di svolgere un’azione di coaching e, ovviamente, sono estremamente grata per le parole che Giulia ha scritto sulle Google Reviews del mio sito: “Una donna straordinaria, che riesce subito a metterti a proprio agio, empatica, sorridente, pronta ad aiutarti a performare al meglio e ad aiutarti in tutto ciò di cui hai bisogno. Ha una grande passione per il suo lavoro che riesce a trasmetterti, senza di lei non sarei stata così tranquilla e felice del lavoro che ho fatto”.
Non sono solita riportare le recensioni sulla mia newsletter, ma in questo caso le emozioni che ho provato leggendo queste parole sono state talmente forti, che volevo condividerle. E dunque, che dire? Non vedo l’ora di assistere a una partita arbitrata da Giulia e, ovviamente, farò il tifo per lei!!!