La prima esposizione universale fu realizzata a Londra nel 1851. 170 anni dopo, con uno slittamento temporale causato dalla pandemia, ci ritroviamo a Dubai, all’Expo dal tema “nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Le testimonianze che sto raccogliendo da amici, colleghi e clienti sono entusiasmanti, grazie soprattutto al grande appeal e al successo del padiglione Italia, un progetto che descrive in modo univoco il nostro paese e il nostro modo di essere: la bellezza che unisce le persone.
Ma cosa succede in casa Italia?
Al progetto del Padiglione Italia a Expo Dubai hanno aderito 15 regioni: una presenza unica e senza precedenti. Un progetto caratterizzato da una narrazione da Oscar, con i contenuti proposti dal racconto visionario di Gabriele Salvatores nelle sezioni Belvedere e Monografie.
Un racconto sulle tante competenze ed eccellenze del Belpaese che ha registrato numeri da record durante i primi 3 mesi di Expo (che si chiuderà il 31 marzo 2022): 700.000 visitatori, oltre 7 milioni di utenti online e tanti articoli che esaltano la qualità della nostra presenza a Dubai, evidenziando il ruolo da protagonista del nostro paese durante questa Esposizione Universale.
Ingegno, design, talento, bellezza sono tutte caratteristiche che fanno parte del nostro DNA eppure non sempre ci riconosciamo queste qualità. Parafrasando un noto scrittore inglese: “non sappiamo bene chi siamo, finché non sopravviene una nuova circostanza a rivelarcelo”. Trovo questa frase quanto mai appropriata per questo evento e per quello che sta succedendo e, per restare in tema, si tratta di una frase di uno dei personaggi animati da Jonathan Co nel suo libro Expo 58, ambientato all’Esposizione Universale di Bruxelles.
Il tema di quella esposizione? Valutazione del Mondo per un mondo più umano!