Si terrà lunedì 24 gennaio alle 15 il primo voto del Parlamento in seduta comune: 1009 grandi elettori formeranno il collegio che deciderà chi salirà al Quirinale nel prossimo settennato.
Fino ad oggi si sono succeduti 12 Presidenti: dall’uscente Sergio Mattarella a Giorgio Napolitano, da Carlo Azeglio Ciampi a Oscar Luigi Scalfaro, da Francesco Cossiga a Sandro Pertini, solo per ricordarne alcuni.
Nella mia storia, invece, ho avuto il piacere di conoscere 2 Presidenti: Giorgio Napolitano per un progetto di interpretariato con le Nazioni Unite e Carlo Azeglio Ciampi. In questa ultima occasione mi occupai del servizio di interpretariato italiano inglese, alle Scuderie del Quirinale dove interpretai per Eva Herzigova che indossò un diamante blu DeBeers e poi naturalmente per il Presidente e per la Signora Franca.
Nella storia repubblicana 12 uomini.
E in questo nuovo scenario potrà essere una donna il prossimo inquilino del Quirinale?
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In attesa di conoscere il nome del nuovo Presidente della Repubblica, in queste settimane mi sono documentata e in realtà ho scoperto che in questi 70 anni qualche timido tentativo è stato fatto da parte delle donne. La prima risale addirittura al 1946 ed era una siciliana come me: Ottavia Penna, una delle 21 costituenti, che raccolse 32 voti durante l’elezione del Capo provvisorio dello Stato.
Poi nulla fino al 1978, con voti che si contavano sul palmo di una mano per la nota giornalista Camilla Cederna e per Eleonora Moro. Quindi nel 1985 tre voti per Tina Anselmi, fino al record negli anni novanta dei 256 voti di Nilde Iotti al quarto scrutino.
A cavallo tra i due millenni non è cambiato nulla: mai delle vere e proprie candidature, ma solo consensi dati da una piccola parte dei grandi elettori a Franca Rame, Emma Bonino, Luciana Castellina.
Nel mondo ormai da decenni sono numerose le donne leader con ruoli da Primo Ministro o da Presidente della Repubblica, basti pensare a nomi famosissimi come Golda Meir (prima ministra in Israele nel 1969), Margaret Thatcher in Inghilterra negli anni Ottanta, Angela Merkel, cancelliera in Germania per oltre 15 anni e anche donne meno note ma con ruoli di primo piano, come Kersti Kaljulaid, attuale Presidente dell’Estonia, Kolinda Grabar-Kitarovic Presidente della Repubblica in Croazia o il Primo Ministro islandese Katrín Jakobsdóttir, che ha soli 43 anni.
In attesa dell’esito del prossimo scrutinio e di una riduzione dello “sbilanciamento” da power gender gap, posso per ora solo citare Ottavia, Camilla, Tina, Eleonora, Nilde, Franca, Emma, Luciana: nomi di donne straordinarie, ma senza una carica presidenziale.