A volte alcune lingue enfatizzano il significato delle parole. Ovviamente, per “deformazione professionale”, non posso non accorgermene. Questa è la riflessione che ho fatto sul tema e sulla parola privacy.
Intimidad è il titolo (originale) della serie spagnola Netflix su quattro donne che denunciano la violazione della loro privacy. Patricia López Arnáiz, Itziar Ituño, Emma Suárez, Anna Wagener, Verónica Echegui e Yune Nogueiras è il potente cast di donne di questa serie Netflix spagnola che affronta il problema della privacy.
Come incolpare le vittime quando la privacy di qualcuno viene violata? Questa è la prima riflessione che la serie scritta da Verónica Fernández e Laura Sarmiento chiarisce: una vittima di violazione della sua privacy non dovrebbe scomparire, umiliare, ma mostrare il suo volto e uscirne più forte.
Questa serie è stata pubblicata su Netflix (presumibilmente è solo una coincidenza) in concomitanza con il quarto anniversario dalla entrata in vigore del GDPR, il Regolamento (UE) 679/2016 sul tema privacy. Dal 2018 sono state rilasciate multe per 1,6 miliardi di euro. L’Italia è il secondo Paese in Europa per numero di sanzioni (133) e quarta per ammontare delle sanzioni, che non hanno colpito soltanto le organizzazioni operanti in Europa. Infatti, negli ultimi 12 mesi le autorità europee per la protezione dei dati hanno imposto significative sanzioni contro cinque importanti aziende americane del settore tecnologico, con multe che rappresentano più di 1,2 miliardi di dollari.
Il tema della privacy è dunque sempre di grande attualità. A me spesso capita di ricevere richieste di traduzioni per i contenuti riguardanti la privacy, le condizioni generali, le comunicazioni con i consumatori e gli utenti e spesso mi rendo conto che la strada da fare è ancora tanta. Al momento ho solo una certezza. Il mio livello di attenzione per la protezione dei miei dati non tende a diminuire e il tema della privacy, per cittadini e aziende, non deve essere mai sottovalutato.