A gennaio la Premier italiana Giorgia Meloni ha inviato i rappresentanti del suo partito e i Ministri della squadra di Governo a partecipare a corsi di lingua inglese per migliorare le loro competenze linguistiche ed assumere un ruolo adeguato nei contesti internazionali.
Ma quali sono i precedenti in Italia e nel mondo e perché è cosi importante parlare in pubblico per un politico?
Nel panorama politico moderno, l’arte oratoria e la conoscenza delle lingue straniere rappresentano due pilastri fondamentali per il successo e l’influenza di un leader. Queste competenze non solo arricchiscono il profilo personale di un politico, ma svolgono anche un ruolo cruciale nella diplomazia e nella conduzione efficace delle trattative.
L”ars oratoria” ha radici profonde nella storia, risalendo ai tempi dell’antica Grecia e di Roma, dove era considerata un’abilità essenziale per i leader. Nel contesto moderno, questa tradizione continua a mantenere la sua rilevanza.
Politici come John F. Kennedy, Winston Churchill e Margaret Thatcher sono ricordati non solo per le loro politiche ma anche per la loro eccezionale capacità di parlare in pubblico, dimostrando come un discorso potente possa influenzare l’opinione pubblica e cambiare il corso dell storia. Eppure anche loro hanno “studiato” per essere incisivi durante i loro discorsi: Winston Churchill ha dovuto superare l’iniziale paura del palco e la difficoltà nel parlare in pubblico, dedicando molto tempo allo studio della retorica e della storia; John F. Kennedy, ha lavorato con coach di dizione, mentre Margaret Thatcher, la “Lady di Ferro” del Regno Unito, ha preso lezioni di dizione per abbassare il tono della sua voce, rendendola più autorevole e imponente.
Allo stesso tempo, in un’era di globalizzazione e interconnessione, la conoscenza delle lingue straniere si rivela un’ulteriore competenza cruciale. Essa non solo consente una comunicazione diretta e personale con leader e cittadini di altri paesi ma promuove anche una profonda comprensione delle diverse culture.
Kofi Annan, l’ex Segretario Generale delle Nazioni Unite (con il quale ho avuto l’onore di collaborare) parlava correntemente inglese, francese e altre lingue africane; Ursula von der Leyen, la Presidente della Commissione Europea parla tedesco, francese e inglese; António Guterres, l’attuale Segretario Generale delle Nazioni Unite ed ex Primo Ministro del Portogallo parla portoghese, inglese, spagnolo e francese. La sua abilità linguistica è stata un vantaggio significativo nelle sue funzioni internazionali, permettendogli di comunicare efficacemente con leader e persone di diverse nazionalità.
E allora, anche se probabilmente siamo lontani dalle improvvisazioni linguistiche riportate in questo servizio di LA7 di 10 anni fa, dal titolo “L’inglese di Renzi e dei politici italiani” (guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=29IPbw6np9A), in una società cosi connessa è sempre importante aggiornare le nostre competenze linguistiche….non solo in politica!