La scorsa settimana ho svolto una sessione di interpretariato online con un cliente d’oltreoceano in uno dei miei ambiti di intervento: l’arbitrato legale. L’interpretariato nel contesto dell’arbitrato non è limitato alla sola traduzione verbale, ma richiede anche una componente empatica estremamente rilevante, per facilitare l’individuazione di una soluzione che impatta sulla vita delle persone. Il caso che ho seguito era inoltre molto particolare, poiché riguardava un’eredità contesa e, in attesa del giudizio finale, mi sono documentate su alcuni episodi “passati alla storia”.
Una delle battaglie legali più note riguarda l’eredità del magnate americano Howard Hughes, che morì nel 1976 senza lasciare un testamento chiaro, scatenando una battaglia legale tra parenti, organizzazioni e persino governi statali che rivendicavano una parte del suo patrimonio. La disputa per l’eredità di Hughes è stata una delle più lunghe e complicate della storia, con una battaglia legale che ha coinvolto centinaia di pretendenti e che è durata più di 30 anni.
Ha avuto una durata inferiore ma una eco strabiliante, la vicenda della modella e attrice Anna Nicole Smith, che ha combattuto per il riconoscimento dell’eredità del suo defunto marito, il magnate del petrolio J. Howard Marshall. Dopo la morte di Marshall nel 1995, Smith ha iniziato una lotta giudiziaria contro il figlio di Marshall e la disputa è diventata famosa per le sue numerose svolte e per il fatto che è arrivata fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Altrettanto note le eredità degli artisti di fama internazionale Michael Jackson e Prince. Dopo la morte di Jackson, nel 2009, è emersa una complicata situazione legale riguardante il suo patrimonio. La gestione dell’eredità del cantante e la custodia dei suoi figli sono state al centro di una lunga disputa legale tra vari membri della famiglia e i fiduciari designati.
Qualche anno dopo, anche la morte di Prince, senza alcun testamento, scatenò una complessa battaglia legale per il suo patrimonio stimato in centinaia di milioni di dollari. La disputa ha coinvolto fratelli, sorelle e altri parenti, nonché presunti figli e altri pretendenti che hanno presentato rivendicazioni per una parte dell’eredità. Il caso che sto seguendo, non riguarda patrimoni milionari di questa entità, ma allo stesso tempo è caratterizzata da livelli di complessità, non solo linguistici, che richiedono una capacità di mediazione…oltre confine!