A fine ottobre 2021 all’annuale conferenza Connect, il Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg, ha illustrato il futuro del social network, che diventerà un mondo virtuale.
Il metaverso è il prossimo capitolo di internet, è fatto per connettere le persone e Horizon è la piattaforma che stiamo costruendo”, ha spiegato, annunciando il cambio di nome di Facebook in Meta.
Ma cosa succede nel metaverso?
Mi ero documentata e qualche mio amico sempre attento alle innovazioni mi aveva spiegato alcune funzionalità, parlandomi di realtà virtuale, 3D, decentralizzazione del web, ecc. Ma ho voluto “toccare con mano”, per modo di dire.
Qualche giorno fa mi sono iscritta a Decentraland, un metaverso tra i più noti.
Ho creato il mio avatar, ho acquistato monete digitali (non necessario perché si può entrare come guest), ho aperto un wallet e poi sono entrata.
Ho iniziato a esplorare questi mondi in 3D: ho partecipato a un evento di un’artista anglo dominicana, sono entrata in un “land” dove stavano facendo un sondaggio per la gestione di una sorta di contea, ho passeggiato nella “piazza” principale e poi ho “switchato” in un altro ambiente sponsorizzato da una multinazionale.
In questo ultimo caso mi ha molto colpito il messaggio di ingresso che enfatizzava una regola fondamentale: il rispetto di tutti per un reciproco benessere.
E quindi? Cosa succede nel metaverso? Non mi è ancora del tutto chiaro, ma sono certa che non bisogna fuggire dalle novità, dalle innovazioni e tanto meno esaltarsi senza farsi le giuste domande.
E a proposito di domande e punti interrogativi. Proprio mentre stavo per uscire dalla sessione ho visto un avatar familiare. Sembrava Ginny (mia figlia!)
Mi avvicino per guardare meglio i lineamenti e il nickname adottato, ma il dubbio era ancora lì a metà strada tra la realtà e il virtuale.
A quel punto abbandono temporaneamente Decentraland e mi avvicino alla stanza di mia figlia. Effettivamente era al PC, ma ben lontana dal metaverso.
Stava scegliendo la torta per i suoi 18 anni che festeggerà fra meno di 4 giorni.
E allora ho pensato tra me e me: “tanti auguri in tutti i mondi possibili. Ma per questo importante giorno, forse è meglio spegnere le candeline in modo analogico”!