Un CAE è un organismo che rappresenta i dipendenti di un’azienda in tutta Europa. Poiché le aziende operano in un continente ricco di culture e lingue, è inevitabile che i membri di un CAE parlino diverse lingue. Questa diversità linguistica è una risorsa preziosa, ma può anche rappresentare una sfida nella gestione delle trattative e delle decisioni all’interno del comitato.
Durante le riunioni del CAE, la comunicazione chiara e rispettosa delle culture e delle opinioni è essenziale. Le discussioni devono avvenire in modo aperto e inclusivo e i membri devono essere consapevoli della necessità di rispettare le diverse prospettive culturali.
La traduzione e l’interpretazione svolgono un ruolo chiave nella gestione delle trattative linguistiche. I documenti rilevanti vengono tradotti nelle lingue di lavoro e i servizi di interpretariato devono garantire che tutti i membri possano partecipare attivamente alle discussioni.
In questo contesto il ruolo che, ormai da anni svolgo, è cruciale nella gestione delle relazioni umane e nel facilitare la comunicazione tra parti provenienti da contesti culturali e linguisticamente diversi. Non si tratta solo di una competenza tecnica, ma entrano in gioco altri aspetti che si estendono alla comprensione approfondita delle sfumature culturali e alle dinamiche relazionali.
Queste trattative inoltre implicano spesso incontri periodici con partner internazionali e la fiducia diventa un elemento chiave. Si interpretano non solo le parole, ma anche le intenzioni e le emozioni. Può apparire una sfumatura o una narrazione retorica di una delle mie attività, ma in realtà mi sono resa conto che la componente di empatia è uno degli elementi centrali del mio percorso professionale, tanto da ricevere – nel corso di una trattativa di un Comitato Aziendale Europeo – l’appellativo di architetto delle relazioni umane, anche nel contesto delle trattative aziendali.