Non pensavo di dover utilizzare la parola guerra nella mia newsletter. Non pensavo che un conflitto potesse esplodere nel continente europeo con una invasione che ricorda le insensate gesta che portarono alla seconda guerra mondiale.
Mentre scrivo il mio pensiero va ai miei amici con i quali ho lavorato in passato: agli ucraini, vittime di una aggressione ingiustificata e ai russi, ostaggi di una scelta politica scellerata.
Ma cosa è successo, cosa sta succedendo e quando avrà fine la guerra in Ucraina?
L’invasione ordinata da Putin ha avuto inizio nella notte tra il 23 e il 24 febbraio con il pretesto di un’operazione “speciale” per la smilitarizzazione della regione separatista del Donbass. La situazione è sicuramente molto complessa e sarebbero necessari almeno 5 numeri di approfondimento.
E’ tuttavia evidente che una guerra in Europa rischia di avere un effetto domino devastante ed è altrettanto chiaro che stiamo assistendo a una prova di forza per la ridefinizione delle relazioni internazionali post guerra fredda.
Siamo di fronte a una guerra “vera”, fatta da bombe, missili, carri armati, morti, feriti e resistenza. Ma osserviamo anche una guerra “figlia” del nostro tempo, dove social media, cyber attacchi e gestione delle transazioni economiche internazionali sono più di un background del conflitto.
I social media, ad esempio, hanno avviato una operazione di contrasto alle fake news e alla propaganda: Facebook e YouTube hanno bloccato Russia Today (emittente russa in lingua inglese) e l’agenzia di stampa Sputnik; Meta il 28 febbraio ha comunicato di avere smantellato una rete di 40 account e pagine Facebook e Instagram che fingevano di essere collegati a testate giornalistiche basate a Kiev e anche Twitter è impegnata in una costante attività di monitoraggio degli account. Google ha utilizzato il digitale per boicottare il conflitto, rimuovendo le informazioni in tempo reale da Google Maps.
Ha fatto il giro del mondo la notizia del cyber attacco di Anonymous, che ha condotto azioni dimostrative bloccando media e agenzie russe di news ed è anche una novità l’appello del governo ucraino alla comunità hacker del paese.
Tra attacchi e cyber attacchi, spero solo che quando riceverete questa mia newsletter potremo commentare insieme la fine di questo conflitto e adottare esclusivamente un linguaggio di pace!