Ogni anno, il mio lavoro di interprete mi porta in diverse città d’Europa per supportare la comunicazione all’interno dei Comitati Aziendali Europei (CAE), un ambito dove l’interpretariato svolge un ruolo essenziale nel favorire il dialogo tra management e rappresentanti dei lavoratori di diverse nazionalità. A novembre, mi aspettano tre tappe fondamentali: Berlino, Dublino e Milano, città che accoglieranno gli incontri di alcune tra le più importanti multinazionali che operano in settori strategici come ad esempio il biofarmaceutico e l’energia, oltre a un evento di rilievo come il Comitato delle Regioni.
I Comitati Aziendali Europei sono organismi che facilitano il dialogo tra dipendenti e direzione all’interno delle grandi aziende operanti in più Paesi europei. In questi contesti, la sfida principale è garantire una comunicazione chiara e comprensibile per tutti i partecipanti, che provengono da culture e background linguistici diversi. Ogni parola conta, soprattutto quando si tratta di discutere temi delicati come ristrutturazioni aziendali, contrattazioni sindacali o il lancio di nuovi progetti su scala internazionale. Qui entra in gioco il mio ruolo, con la capacità di interpretare non solo il linguaggio verbale, ma anche le sfumature emotive.
Nel corso degli anni, infatti, ho appreso che facilitare il dialogo tra parti è la chiave necessaria per permettere a ognuno di sentirsi parte attiva del processo decisionale.
Nel corso di questi incontri, mi è stato spesso detto che il mio ruolo va oltre quello di semplice interprete. In molti mi hanno definito una sorta di “architetto delle relazioni umane“, proprio perché non si tratta solo di trasmettere informazioni, ma di creare fiducia e connessione tra i partecipanti. In fondo, il successo di un CAE dipende dalla capacità di costruire una collaborazione sincera e proficua, dove ogni voce è ascoltata e ogni opinione è rispettata.
Anche questo mese le mie tappe europee saranno un’occasione per contribuire alla costruzione di un dialogo efficace e inclusivo, che possa davvero incidere positivamente nel contesto aziendale europeo.